In un battito di ciglia

La mano lascia la presa,

metallico, espugnato

il castello degli infanti.

Nella ghiaia

prossimo all’atterraggio

chiudo gli occhi.

Una voce irrompe,

snebbia la mente.

Apro gli occhi.

Sul banco sinonimi e contrari,

il mio nome all’appello

su una blusa nera ricamato.

Chiudo gli occhi.

Da bianche a colorate,

le voci dei compagni

mi riportan sulla terra.

Apro gli occhi.

Buoni e distinti scansano

bravi e bravissimi,

cambia la scala dei valori

e la veduta dalla finestra.

Chiudo gli occhi.

Dalle porte blu lo sbuffo pneumatico,

seconda sveglia.

Apro gli occhi.

Il motore diesel batte in testa,

beat mattutino del viaggio feriale.

Chiudo gli occhi.

Li riapro.

Ancora.

Vedo una Mole di nuova gente

amica e non,

accenti sconosciuti mi accolgono.

Poi vedo un Mare di nuova gente,

ancora da scoprire.

Su uno scoglio un vecchio

guarda l’orizzonte

lontano

solo qualche battito di ciglia.

5 pensieri riguardo “In un battito di ciglia

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