Tenerle in pugno,
quanto sarebbe bello.
Non dico giocarvi,
non nel modo
poco considerevole
del meritato
rispetto.
Che le eleva
allo stato vitale
caratteristica unica
di chi le contiene.
Di noi,
schiaffeggiati e sottomessi
liberati e consolati.
Accettarle senza riserve,
quanto sarebbe bello.
Non arrovellandosi
ma decifrarle così,
semplicemente.
Ammettendole
per ciò che sono,
per ciò che siamo.