Ancora in testa
le parole appena scritte
anagrammate si rimescolano.
La fantascientifica voce
della tua rabbia
con calma placida
di Fedro cita un monito.
“La Rana e il Bue”
Tu e l’uomo.
Repentinamente,
ventiquattr’ore diventano un secondo,
come un cane scuote il pelo
dal peso dell’acqua.
Tonnellate di rifiuti
scaraventi nell’universo.
Guardare e non toccare….
Condanna al rimpianto
di aver perso
un grande amore.