Tenerle in pugno,
quanto sarebbe bello.
Non dico giocarvi,
non nel modo
poco considerevole
del meritato
rispetto.
Che le eleva
allo stato vitale
caratteristica unica
di chi le contiene.
Di noi,
schiaffeggiati e sottomessi
liberati e consolati.
Accettarle senza riserve,
quanto sarebbe bello.
Non arrovellandosi
ma decifrarle così,
semplicemente.
Ammettendole
per ciò che sono,
per ciò che siamo.
questa è tosta, Alberto: pochi indizi…
mi chiedo cosa saranno…
🤔 forse le colpe?
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uhmm, in realtà non le colpe. Vale un po’ per tutto quello che non ammettiamo a noi stessi. Che forse dovremmo solo ascoltare e non per forza sempre cercare di interpretare o decriptare qualcosa di non criptato.
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ci sta 😉
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però ci son andata vicina, dai ^_^
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come sempre molto intuitiva! 😉
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solo merito tuo 😉
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☺️
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Bella, bella, bella…. ” Che le eleva
allo stato vitale
caratteristica unica
di chi le contiene” …
per dire d’un verso che vale 100..la tua poesia cattura tutte le emozioni in un unico brano. Complimenti.
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Dire grazie sembra fin poco. Quindi aggiungo che mi lusinga proprio il tuo commento. Mi rende felice riuscire a trasmettere qualcosa con le parole, davvero. Grazie ancora.
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Concordo in pieno con Antonio! 🙂
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Grazie mille. Non mi sarei mai aspettato apprezzamenti simili. Sapere che ciò che scrivi trasmette qualcosa a chi legge, per me non ha prezzo. 🙂
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Corro a risponderti nel mio blog! 🙂
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